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UN ITALIANO DICE A UNA PERSONA SORDA CHE NON PUÓ GUIDARE

Il relato de Fabrizio Paluzzi




Nell’anno 2006, una squadra di pesca sportiva formata da 4 atleti sordi, Antonio, Fabrizio, Maurizio e Marco, partirono con due auto, trasportando le proprie attrezzature da pesca che richiede spazio nelle auto, facendo un lungo viaggio di oltre 3 ore dal verso la città di Potenza, nel sud dell’Italia, per partecipare a un campionato italiano di pesca sportiva alla trota riservato per sordi.

Arrivati nei dintorni della città di Potenza, andarono subito per vedere il lago dove avrebbero fatto la gara il giorno successivo, per poter fare una prova di pesca cercando di studiare la tecnica giusta per la cattura delle trote.

Al termine delle prove di pesca al lago, i 4 atleti ripartirono in auto per cercare l’hotel che avevano prenotato che era distante dal lago di oltre 10 km.

Durante il percorso verso l’hotel, si trovarono in difficoltà e a causa delle complicate strade e dei vari semafori le due auto dei 4 atleti si persero di vista all’improvviso.

Antonio e Fabrizio che erano molto davanti rispetto ai altri loro due compagni di squadra Maurizio e Marco, decisero di fermarsi per poter aspettare che i loro compagni li raggiungessero, ma non avendo trovato uno spazio in cui fermarsi e proprio in prossimità di un incrocio stradale abbastanza grande e complicato, si sostarono sul ciglio dell’incrocio azionando le luci di emergenza dell’auto.

Poi all’improvviso Antonio e Fabrizio si accorsero che più avanti di 30 metri nel lato opposto della strada c’era un blocco della Polizia, che controllavano le auto in transito, e si spaventarono che potevano essere visti perché non si poteva fermare l’auto in quel punto, anche se non davano fastidio al traffico e visto che la polizia del sud Italia era pesante.

Come non detto, uno dei due poliziotti, di età sui 50 anni, si accorse dei due sordi fermi sulla strada, e cominciò a fare un segno con la mano e parlando a voce alta intentando di dire cosa facevano quei due fermi sulla strada.

Antonio, che era alla guida dell’auto, cominciò a segnare il suo linguaggio senza la voce che non aveva, e il poliziotto non capiva nulla di cosa stesse parlando e si avvicinò fino all’auto attraversando la strada.

Antonio (segnando): “Scusa, stiamo aspettando due nostri amici che ci siamo persi di vista”

il poliziotto: “Che cosa hai detto?? Non ho capito! Qui non potete sostare!”

Antonio che non capiva quello che diceva il poliziotto, tirò fuori dal suo portafogli la tessera dell’Ente Nazionale Sordi, per far capire che erano persone sorde e lo mostrò al poliziotto.

il poliziotto: “che cosa è?? Ente che??...Ah sei sordo???..non senti???.... Non puoi guidare, sei sordo!!!”

Antonio (segnando): “Siamo sordi e aspettiamo amici”

il poliziotto ripeté a voce ancora più alta e facendo segno di “no” con la mano: “TU SEI SORDO E NON PUOI GUIDARE!!!!!!!!!!”

Fabrizio, che era accanto, rimase molto sorpreso della reazione del poliziotto e che capì cosa stava dicendo il poliziotto mentre Antonio non capiva assolutamente quello che diceva il poliziotto che vocalizzava male, Fabrizio cercò di calmare il poliziotto spiegando a voce che dovevamo aspettare due nostri amici che si erano persi e anche perché non conoscevano le località ma fu inutile..

Fortunatamente arrivò il collega del poliziotto che era più giovane, e Fabrizio spiegò nuovamente all’altro poliziotto che capì la nostra situazione e cercò di calmare il collega che stava esagerando troppo ripetendo ad Antonio: “TU NON PUOI GUIDARE!!!”.

Ma in realtà SI, che i sordi possono guidare, e c’è una legge che li autorizza a conseguire la patente, come altri disabili, e lo sapeva bene il secondo poliziotto che cercava di calmare il collega e di riportarlo dove avevano il posto di blocco.

E proprio in quel momento arrivarono Maurizio e Marco, insospettiti che avevano visto i poliziotti che erano con Antonio e Fabrizio, e quando tutto tornò normale i 4 atleti sordi continuarono la ricerca dell’hotel ripensando al quel poliziotto fuori di testa.